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1 aprile 2008

video della giornata di domenica 30



1 commento:

Didì ha detto...

Ecco il mio articolo pubblicato su << La Gazzetta dell'Etna>>
Un caro Saluto a tutti!
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Nicolosi
Amnesty mobilita l’Etna per il Tibet libero


“Un messaggio di pace e solidarietà al popolo tibetano a nome di tutta la collettività di Nicolosi. La pace è un bene prezioso, lavoriamo uniti per garantirla”.
Sono le parole di Nino Borzì, primo cittadino del suggestivo centro etneo, che domenica 30 marzo ha accolto con grande entusiasmo l’iniziativa di Amnesty International a favore del Tibet e della sua liberazione dall’oppressione che la Cina ha ripreso ad esercitare in modo particolarmente cruento dallo scorso mese di marzo. E mentre il popolo ligio al cenno del Dalai Lama vive ore di angoscia , ai piedi dell’Etna due gruppi dell’Associazione umanitaria fondata nel 1961 da Peter Benenson - il gruppo 257 di Paternò e quello 72 di Catania –hanno dato vita ad una caccia alla firma per sostenerne la causa. Nello stand allestito nella centralissima piazza Vittorio Emanuele anche con il patrocinio del Comune di Nicolosi e col contributo di altri attori del volontariato (Agesci, Ancillare Domini, Azione Cattolica, Centro Anziani, Centro Giovani, Fratres, Gi.fra., Istituto Comprensivo Dusmet, Istituto Alberghiero, Misericordia, MO.I.CA, Monastero dei Benedettini, Parrocchia Santa Maria delle Grazie, Parrocchia Santo Spirito, U.N.I.T.A.L.S.I.) un fiume in piena la moltitudine di gente accorsa per esprimere la propria solidarietà.
Ben 450 le firme raccolte nell’arco della giornata : nonostante le distanze , le diversità geografiche e culturali l’ingiustizia di cui è vittima il Tibet rimane comunque un ‘affare’ anche nostro. Nell’appello da sottoscrivere, il caso dei quindici monaci arrestati solo per aver manifestato in maniera pacifica il loro dissenso allo scempio perpetrato dall’invasore cinese. Una tragedia che ha radici lontane e che ha portato negli ultimi decenni alla distruzione di luoghi simbolo di una millenaria tradizione, alla negazione della cultura, della storia del popolo che vive sul “tetto del mondo”. Per chi volesse saperne di più sul Tibet e sul modo in cui Amnesty cerca di intervenire in merito alla questione, per chi volesse semplicemente mettersi in contatto col gruppo 257 di Paternò l’indirizzo e-mail è “gr257@amnesty.it” ; il blog, a cura di Toni Silvi: www.amnesty257.blogspot.com Daniela Di Stefano